La Chiesetta di S. Angelo, forse costruita sul sito di un probabile tempio pagano, ha un’origine altomedievale a giudicare dall’intitolazione all’Arcangelo, tale culto, infatti, diffuso tra Longobardi e Bizantini, fu praticato anche nella chiesa rupestre di S.Angelo di Luco sita fuori le mura, a quattro miglia dal centro abitato e successivamente denominata S. Maria di Belvedere.
Ubicata al centro della primitiva “Terra” di Carovigno, invece, la chiesetta di S. Angelo presenta sul suo ingresso principale un’iscrizione del 1814, da cui si ricava la notizia del suo ruolo di prima chiesa parrocchiale di Carovigno. Menzionata, la prima volta nel 1558, essa risulta ormai da tempo soppiantata dalla Chiesa Madre. Nel Seicento la chiesa di S. Angelo è inagibile perchè priva di copertura. La Curia Vescovile, onde evitare la rovina completa, nel 1722 affidò la chiesa alla Confraternita dell’Immacolata, di cui è sede fin da allora.
Lo stato attuale dell’edificio è il risultato di un pessimo restauro dell’ottocento che dell’assetto originario non ha lasciato tracce se non nello schema a navata unica e in un richiamo all’antica copertura a tetto, leggibile sul lato est dell’edificio.