Il progetto, ispirato al modello catecumenale dell’Iniziazione cristiana dei fanciulli e ragazzi fra i 7 e i 14 anni, vuole aiutare gli accompagnatori della e nella fede a progettare un proprio percorso partendo dal bisogno primario di evangelizzare la domanda ai sacramenti da parte delle famiglie.
Come si evince, la struttura di ogni Tempo è articolata nel seguente modo:
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Asse portante è l’anno liturgico.
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Per ogni tempo dell’itinerario sono indicati: finalità complessiva, gli obiettivi, la durata di massima, la metodologia da seguire con gli adulti e con i ragazzi, la scansione dei singoli periodi dell’anno liturgico comprendenti in maniera unitaria la Parola annunciata-celebrata-testimoniata nella carità e nella missione.
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La proposta e la esemplificazione, non esaustiva, di attività celebrative, caritative e missionarie sono utili per evidenziare che l’itinerario non è finalizzato alla semplice celebrazione dei sacramenti, ma tende ad essere un tirocinio per l’esercizio quotidiano della vita cristiana. Per questo motivo si sollecita a far riferimento ai suggerimenti che durante il corso dell’anno pastorale vengono proposti dagli uffici missionario e Caritas.
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Nell’indicare i contenuti è stata fatta la scelta di citare, in primis, testi della Parola di Dio (i Vangeli diventino i nostri testi di riferimento), i catechismi dei fanciulli e dei ragazzi (utilizzati come sussidio unicamente dagli accompagnatori).
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Gli accompagnatori cureranno l’attenzione agli “Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia” e alle proposte suggerite nel documento “INCONTRIAMO GESÙ” della Conferenza episcopale italiana (2014).
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Nella tappa proposta per la mistagogia viene messa in primo piano la partecipazione piena e coinvolgente dei ragazzi chiamati a corrispondere ai doni ricevuti.
Va ribadito che ogni tappa richiede la durata di almeno un anno liturgico per la sua realizzazione. Il percorso sarà significativo per i contenuti e, soprattutto, per l’azione dello Spirito Santo protagonista di ogni cammino di fede.
La proposta si fa carico di indicare una metodologia, già sperimentata nei progetti degli anni precedenti, sullo stile del confronto in laboratorio. Essa è da ritenersi valida per tutte le tappe.
Pertanto, ogni incontro, sia con i ragazzi che con i genitori, va preparato con cura, e deve prevedere tre fasi:
1.
partire dalla vita: sulla base delle sollecitazioni dell’animatore e attraverso l’uso di varie tecniche di confronto, ognuno è invitato ad esprimere il proprio vissuto, le proprie convinzioni, le proprie difficoltà;
2.
passare attraverso la Parola: tenendo conto di quanto è emerso, l’animatore o una persona competente propone un approfondimento del tema, utilizzando primariamente l’annuncio e la narrazione della Parola di Dio, integrandolo con documenti autorevoli e/o testimonianze;
3.
ritornare alla vita: ognuno è invitato a rendersi conto della conversione richiesta a livello di mentalità o di comportamento, e delle scelte e impegni da assumere in vista della sequela di Cristo, di un coinvolgimento concreto e permanente nella vita della comunità e di una testimonianza feriale negli ambienti in cui si vive.
Sarà importante organizzare l’esperienza di “catechesi familiare” che dovrà tenere conto di due modalità:
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la catechesi con la famiglia: la comunità ecclesiale sollecita le famiglie perché riscoprano la maternità e la paternità come dono di Dio per una testimonianza efficace;
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la catechesi della famiglia: la comunità ecclesiale sollecita l’assunzione concreta della responsabilità di essere realmente educatori alla fede dei propri figli.
La presenza, sempre più frequente, di genitori separati, divorziati risposati, conviventi, richiede oggi una particolare attenzione da parte di tutta la comunità. Nel rispetto della loro disponibilità, questi genitori devono essere aiutati ad esercitare la loro responsabilità educativa nei confronti dei figli.