Nella mattinata di oggi, 13 aprile 2020, lunedì dell’Angelo, all’età di quasi 91 anni, nella sua abitazione a S.Vito dei Normanni è deceduto don Antonio Chionna. Da diverso tempo era debilitato fisicamente dal progredire della malattia, ma, indomito e volitivo com’era, fino a pochi mesi fa aveva curato personalmente la pubblicazione de “Il Punto”, il suo giornale, firmandone ancora gli editoriali.
Negli anni della giovinezza aveva compiuto gli studi teologici a Napoli, presso il seminario retto dai gesuiti a Posillipo. Successivamente si era laureato all’università cattolica di Milano, specializzandosi in storia e filosofia, discipline poi da lui insegnate per tanto tempo.
Era stato ordinato sacerdote il 5 luglio 1953 nella parrocchia di S.Domenico, dove era rimasto per un breve periodo come viceparroco. Aveva svolto con entusiamo per alcuni anni il servizio di assistente provinciale del Centro sportivo italiano (CSI). Era poi diventato rettore della chiesa di S.Michele Arcangelo, molto vicina a casa sua, dove ha celebrato fino a pochi mesi fa. Di quella chiesa ha avuto sempre attenta cura, da ogni punto di vista, mettendoci anche largamente del suo.
Emulo di mons. Passante e di altri sacerdoti sanvitesi di grande cultura, don Antonio si è dedicato soprattutto al mondo della scuola, come docente e fiduciario nel liceo scientifico di S.Vito e in seguito come dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di S.Michele Salentino. É stato protagonista nella vita cittadina con tante iniziative promosse tramite la Pro Loco e specialmente con la pubblicazione dagli anni ’70 fino ad oggi del periodico locale da lui fondato e diretto, libero da interessi di parte e perciò franco e non addomesticabile nel pungolare le amministrazioni comunali di qualunque colore. S’intende, attirandosi così frequenti animosità da parte di chi vedeva le cose diversamente.
L’ambito, invece, in cui da tutti erano riconosciuti i suoi indiscutibili meriti è quella di studioso di storia locale. Si deve a lui, di fatto, la riscoperta e la valorizzazione degli insediamenti rupestri delle “grotte di S.Biagio”. Si deve a lui, inoltre, l’accurato studio dell’archivio storico della chiesa madre di San Vito dei Normanni e di varie altri fonti storiche di interesse locale. Resta, infine, come suo opus princeps la monumentale pubblicazione sui beni culturali sanvitesi.
Per le restrizioni imposte dalla pandemia ancora in corso, domani, a nome dell’Arcivescovo, benedirò la sua salma direttamente al cimitero. Ma in quella benedizione passeranno anche i miei sentimenti personali per la grande stima, il rispetto e l’affetto che mi legavano a lui.
Il vicario generale
d. Fabio Ciollaro