Nella serata dell’ 8 aprile 2018, agli otto giorni dalla Pasqua, nella domenica in cui il popolo ostunese si reca in pellegrinaggio al santuario della Madonna della Nova, è andato a cantare in cielo il Regina Coeli il nostro confratello don Cosimo Argentieri.
Sembrava in fase di ripresa, dopo un forte ictus che lo aveva colpito l’anno scorso. Faceva tenerezza mentre si sforzava con una mano sola di suonare sulla piccola tastiera che gli avevano messo nella stanza per stimolarlo nella fisioterapia. In realtà, la musica sacra era stata una delle componenti più care della sua vita e del suo ministero. Suonava e cantava con trasporto, coinvolgendo i fedeli nelle lodi del Signore. L’organo e il canto lo deliziavano. Ancora pochi giorni fa gli brillavano gli occhi quando, per rallegrarlo, ho intonato vicino al suo letto “Un popolo di liberi”, il festoso inno a S.Oronzo da lui musicato su un testo di don Ciccio Sozzi.
Ordinato sacerdote nel 1951, era stato assistente dei ragazzi nel seminario minore di Brindisi, ai tempi del rettorato di mons. Todisco. Era poi tornato in Ostuni, sua città natale, divenendo parroco “alle Grazie” e lì era rimasto per quasi cinquant’anni, semplice, sereno, gentile, benvoluto da tutti. Dopo aver lasciato la parrocchia per raggiunti limiti di età, è stato per diversi anni zelante cappellano del “Focolare” di Ostuni e ha continuato a curare con costanza il gruppo dei volontari vincenziani che assisteva da tanto tempo. Con la soavità del suo animo e dei suoi modi ha testimoniato l’amore del Signore. (d. Fabio Ciollaro)