Chiedilo a Don Piero, cioè non lo devo chiedere a Don Piero ma agli Aristogatti, e con questa storia della quarantena per tutti a chi lo chiedo se conosco solo lui? #Cambialatuavitaconunclicktorna per un’edizione straordinaria e voglio raccontarti una storia di speranza e generativa, che in questi giorni ne abbiamo bisogno tutti, anche io. Come recitano gli slogan dell’8×1000 “C’è un paese che sa ancora provare meraviglia” e che “Riconosce la bellezza nascosta e quella dimenticata”. Gli Aristogatti è un progetto finanziato con i fondi dell’8×1000 per la Chiesa Cattolica. Devo per forza suddividere il mio racconto in paragrafi ricorrendo alla regola delle 5 W, perché quella con Don Piero è stata una chiacchierata stream of consciousness, che Joyce scansate proprio!
Il progetto Gli Aristogatti è stato presentato domenica 1 marzo nella chiesa della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria a Brindisi. Sicuramente hai visto le foto postate dal sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi. Ma dietro le foto istituzionali c’è ancora un’altra storia, quella dell’incontro dei ragazzi con i Boomdabashche c’è stato, ed è stato pure molto bello perché pure loro sono generativi. Già si parlava di Coronavirus quindi io sono rimasta a casa. Nella lunga chiacchierata Don Piero mi ha detto che ha apprezzato tutti i consigli dei Boomdabash per la presentazione e soprattutto per il futuro del “Lab-oratorio musicale”.
Gli Aristogatti sono: Don Piero, 12 ragazzi e i docenti di musica, Alessandro Muscillo (Basso), Fabio Palmisano(Batteria), Carlo Gioia (Tastiere), Lorenzo Valentino (Chitarra). Fondamentale la collaborazione con l’associazione culturale “G. Frescobaldi” di Brindisi, riconosciuta a tutti gli effetti come scuola di musica. Perché proprio questa associazione? Beh, Don Piero da ragazzo aggiustava i merletti in chiesa, da grande ha deciso di imparare a suonare uno strumento e ha frequentato i corsi della Frescobaldi (per la serie “Non è mai troppo tardi!”). Tra tutti Gli Aristogatti, Alessandro Muscillo è il docente che più conosce i metodi della musica d’insieme e solitamente gli ultimi 15 minuti della lezione sono proprio dedicati a questa attività. Il Lab-oratorio Aristogatti non è una scuola di musica per solisti! Ah, piccolo dettaglio non insignificante: i 12 ragazzi non hanno scelto di partecipare al progetto ma sono stati “costretti”.
Le finalità del progetto coinvolgono tutta la comunità che si pone in ascolto dei ragazzi. Cioè è una vera e propria metafora per la parrocchia, usando le parole di Don Piero, perché i più grandi ascoltano dai ragazzi non solo quello che fanno insieme, ma addirittura come funziona uno strumento! L’ en-plein sarebbe proprio vedere adulti e ragazzi insieme, magari genitori e figli. Il quartiere Perrino di Brindisi è in periferia, e come tutte le periferie è dimenticato dal resto del mondo, e qui mi torna in mente la musichetta della pubblicità dell’8×1000, con la voce del tizio che racconta storie di rinascita, perché tra le finalità del progetto c’è anche contrastare le povertà educative e culturali,incoraggiare i ragazzi a scoprire i propri talenti e offrire a tutta la comunità una sala musica attrezzata.
Gli Aristogatti è la storia di un progetto fortemente voluto da Don Piero. E’ stato presentato al concorso “Tuttixtutti” ma non ha vinto e Don Piero non si è dato per vinto. I preti una ne pensano e cento ne fanno, infatti ha pensato al finanziamento della Caritas. Il progetto è stato completamente finanziato a giugno 2019. Caritas (come ha voluto sottolineare Don Piero) non è solo il pacco o il pasto caldo, oggi la povertà è culturale, educativa. Le persone che si rivolgono alla Caritas non devono solo essere aiutate ma devono essere valorizzate. La Caritas oggi non può più essere “assistente” ma “sussistente”.
A circa 1 km dalla parrocchia, c’è l’oratorio, che non è un luogo ideale per un progetto di questo tipo. Infatti è stata allestita una stanza del complesso parrocchiale, i lavori sono andati avanti per un bel po’ di tempo, rispettando tutte le normative vigenti. Perché l’Italia è una repubblica fondata sulle carte! L’inaugurazione era prevista per il mese di settembre, poi è successo qualcosa che ha fermato tutto, non solo i lavori, ma la vita del quartiere, del Perrino. Quando succedono fatti così gravi la vita all’improvviso si ferma, come quando c’è il giallo che acceleri, ma due istanti prima scatta il rosso, e premi il piede sul freno. Poi pian piano torna tutto alla normalità. A dicembre sono iniziate le lezioni di musica. Ho dimenticato di dirti una cosa molto importante: gli strumenti sono stati acquistati grazie alla generosità dei parrocchiani. Inoltre i costi della docenza sono garantiti per un biennio dai fondi 8xmille della Chiesa Cattolica, assicurando in questa maniera un sostegno ai quattro giovani docenti. E questo è molto importante, perché i giovani non sono costretti a lasciare la propria terra. Anche se i docenti coinvolti nel progetto sono fortemente attaccati al Sud e sono così testardi che hanno deciso di rimanere (e per questo vanno sostenuti il doppio!).
Gli Aristogatti si incontrano una volta a settimana per le lezioni di musica. La sala rimane sempre aperta a loro disposizione per studiare. Quando Don Piero mi ha raccontato che adesso sono impegnati con “Rolling in the deep” ho fatto la faccia sdignata. Un lab-oratorio di chiesa e mi fai cantare Adele? Questi 12 ragazzi non dovranno far parte del coro parrocchiale, scopriranno loro stessi la bellezza del servizio. E’ meglio avere coristi eccellenti e annoiati oppure coristi appassionati e competenti? E rimanendo sul tema del “genere”, proprio Angelo Cisternino dei Boomdabash ha dato qualche dritta positiva a Don Piero, la musica d’insieme de Gli Aristogatti non deve essere selettiva. Purtroppo il gusto musicale dei preti continua ad influenzare ancora oggi il repertorio delle nostre chiese, ma questa è un’altra storia. Se ti stai chiedendo anche tu “Perchè Aristogatti’”, devi sapere Don Piero comunque non è un appassionato di Disney e non ha mai visto Gli Aristogatti. Romeo (Er mejo gatto der colosseo!), il gatto meno aristocratico di tutti, riesce però a coinvolgere tutti. E anche nel progetto brindisino c’è Romeo. Don Piero spera che possa continuare l’esperienza.
Gli Aristogatti è per tutti, perché non ci può essere esperienza di Chiesa che tiri la riga in mezzo alla lavagna, i “bravi”, i nostri da una parte, gli altri – quelli che pensiamo cattivi dall’altra. Non pensare solo al ragazzo poveretto, sfortunato e sfigato. Perché questi 12 Aristogatti hanno tutti una storia diversa. Io sicuramente sarò in prima fila alla loro prima esibizione perché non saranno “Amici di Maria de Filippi” ma sono “Amici di Don Piero”. La musica è un linguaggio universale, aiuta ad ascoltarsi e ad ascoltare, per questo unisce tutti.