Quaresima 2020
Ai Sigg. Membri della Consulta Diocesana
Ai Preg.mi Sigg. Priori/e
Ai Confratelli e Consorelle
Ai Rev.mi Padri Spirituali
delle Confraternite Diocesane
Proprie Sedi
p.c.
S. Ecc.za Mons. Domenico CALIANDRO Arcivescovo
Mons. Fabio CIOLLARO Vicario Generale
Proprie Sedi
Oggetto: Messaggio per la Quaresima – Pasqua 2020
Cari Confratelli e Consorelle, amato Popolo Confraternale, salute e pace a voi.
La situazione irreale che stiamo vivendo non ci ha permesso in questa Quaresima di incontrarci come avveniva negli anni scorsi, per stimolarci vicendevolmente a vivere intensamente e bene questo Tempo Santo che ci inizia alla Pasqua; non mi è stato nemmeno possibile visitarvi nei vari sodalizi per animare e armonizzare il nostro vivere confraternale. Negli Anni passati in questi giorni eravamo occupati per preparare e organizzare al meglio i Riti della Settimana Santa, quest’anno purtroppo tutto ciò non è possibile.
E’ vero, in questa Quaresima siamo smarriti, pensieri e sentimenti foschi si stagliano dinanzi a noi, ci sentiamo sfiduciati e pieni di tristezza. Con l’autore del Salmo 42 così ci rivolgiamo a Dio:
“Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre:«Dov’è il tuo Dio?».
Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: attraverso la folla avanzarono tra i primi fino alla casa di Dio, in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa” ( Cfr.Sal 42, 2-5).
Dobbiamo rassegnarci? No, cari Confratelli e Consorelle, no!
Non possiamo rassegnarci al niente.
Anche quest’anno la preparazione alla Pasqua deve esserci, anzi deve essere più precisa e puntuale, più Spirituale, mettendo al centro del nostro essere Gesù Cristo il Salvatore, pregato, amato e contemplato nei suoi divini misteri, insieme a Maria SS.ma Sua e Nostra Dolcissima Madre.
In quasi duemila anni di storia, la Chiesa – Popolo santo di Dio – ha vissuto tante situazioni difficili e sempre le ha superate confidando in “Colui che tutto opera efficacemente…” (Ef 1,11).
Come in passato, anche noi oggi siamo invitati a leggere la storia con occhio sapienziale per comprendere ciò che Dio vuole dirci, perché anche da questa situazione drammatica possiamo trarne insegnamento. Attingendo alla nostra esperienza viva nella tradizione Ecclesiale, viene in mente la situazione terribile in cui si trovò la Chiesa nel XVI secolo, sotto il Pontificato di S. Pio V.
Il Santo Pontefice, dinanzi a una – umanamente parlando – sicura sconfitta dell’Armata Cristiana che confliggeva contro i turchi nel Mar Mediterraneo, pensò bene di non fermarsi alle sole mediazioni politiche e diplomatiche, ma rivolse la Sua richiesta orante all’”Onnipotente per Grazia” (così S. Bernardo definisce la Madre di Dio) la Vergine Maria, perché – con la Sua Materna intercessione – Dio fermasse l’avanzata turca verso l’Occidente.
Il Papa invitò le Confraternite Romane a implorare con la preghiera del S. Rosario la Vittoria. L’appello fu prontamente accolto; e mentre una preghiera corale saliva a Dio dal Suo Popolo supplicante, a mezzogiorno una locuzione interiore confermava al Papa: “Caelitus Victoria”(dal cielo la Vittoria); le armate cristiane, nonostante fossero numericamente inferiori della flotta turca, la sconfissero. Erano le 12.00, mezzogiorno di Domenica 7 Ottobre 1571, il suono delle campane fu per la città di Roma e per il mondo il segno dell’avvenuto miracolo, (da allora le campane continuano a suonare a mezzogiorno).
Bene se ciò accadde allora perché non può ripetersi ai nostri giorni?
Cari Confratelli e Consorelle, tutti insieme siamo un popolo. In questa Quaresima e forse anche in questa Pasqua, non ci saranno permesse le nostre manifestazioni di pietà popolare, probabilmente non potremo, indossato l’Abito Confraternale, portare in Processione per le strade i nostri Venerati Simulacri, non potremo far sventolare alla brezza primaverile i nostri Labari, ma una cosa certamente non può esserci negata: la Preghiera!
Amato Popolo Confraternale, pieghiamo le ginocchia e imploriamo la Grazia della Vittoria contro questo nemico insidioso e invisibile con un rimedio efficacissimo: la preghiera tanto cara a Maria SS.ma il “S. Rosario”.
Su molti balconi e finestre in questi giorni si legge: “andrà tutto bene”!
Si, anche noi lo crediamo, fondando però questa certa speranza nel Signore Buono e Misericordioso, che è con noi anche nell’ora della prova e non ci lascia mai soli.
Confratelli e Consorelle, siamo concordi nell’offerta a Dio, del sacrificio di soave odore della nostra fervente preghiera, attraverso la mediazione di Maria SS.ma Addolorata la cui Memoria (il Venerdi di Passione), ci introduce alla Grande e Santa Settimana.
Tutti noi membri delle Confraternite, stando a casa emagari coinvolgendo i propri familiari, eleviamo insistenti al cielo le nostre imploranti richieste, facendolo con fede e devozione e ricordando che Gesù ci dice: “se avrete fede pari a un granellino di senape, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile” (Cfr Mt, 17,20). Anche la Madonna ci esorta – come ai servi di Cana: “Fate quello che vi dirà” (Cfr. Gv 2,5). La nostra Fede alla luce di tutto ciò cari Confratelli e Consorelle ci conferma che: “nulla è impossibile a Dio” (Cfr. Lc 1,37).
Crediamoci e confidiamo in Lui, non ci deluderà e ci donerà ciò che giova al nostre vero bene.
Intercedente Maria SS.ma nostra Celeste Patrona, invoco su voi e le vostre famiglie la Benedizione.
don Tony FALCONE
Direttore Diocesano