EDITTO MADRE SUCCI

ARCIVESCOVO Dl BRINDISI – OSTVNI

Accogliendo la richiesta del Rev. Can. Ettore Capra postulatore legittimamente costituito, che in data 21 Novembre 2023 ci ha chiesto con il Supplex libellus di introdurre la Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio, dopo aver ottenuto l’unanime consenso della Conferenza Episcopale Pugliese il 12 marzo 2024 e il Nulla Osta della Congregazione delle Cause dei Santi il 15 luglio 2024 (Prot. N.3741-l/24), con il presente

EDITTO

secondo l’Istruzione Sanctorum Mater art. 43, co. l, informiamo la Comunità diocesana che intendiamo introdurre la causa di CAUSA Dl BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE DELLA SERVA Dl DIO VALERIA Dl SAN SEBASTIANO (al sec. AUGUSTA COSTANZA SUCCI- 1846-1922) Fondatrice delle Suore Oblate S ‘Antonio da Padova.

Il 18 dicembre 1846 nasceva da una famiglia benestante a Cesenatico (FC) in Romagna la Serva di Dio Madre Valeria, al secolo Augusta Costanza Succi, Fondatrice delle “Suore oblate di Sant’ Antonio da Padova” ancora oggi tanto benemerite in Diocesi, in Italia, in India e Congo; moriva con fama di santità all ‘età di 76 anni, il 2 maggio 1922 in Mesagne (BR). La serva di Dio è stata una donna di grande fede, animata da uno spirito di amore benefico per il mondo giovanile, madre e maestra premurosa e consolatrice nelle situazioni particolari di sofferenza e solitudine, segno di speranza e di rinascita del ruolo femminile nella società. La sua carità mirava ad incoraggiare ed aiutare i poveri, i derelitti, gli emarginati per irradiare quella ricchezza interiore che attingeva dal sacramento dell’Eucaristia tanto amato nella sua preghiera. Un piccolo riflesso di cosa provava nell’anima Madre Valeria durante la Comunione eucaristica ci viene offerto dai pensieri raccolti nel suo diario: “Non so come esprimere la gioia goduta questa mattina nel mio incontro con Gesù. Ho avuto delle dolcezze di intimità così grandi che la penna è incapace ad esprimere. Il Signore, mi è stato presente tutto il giorno. Ho chiuso I ‘ingresso a tutti i miei pensieri perché non disturbassero i dolci colloqui col Divino Amante. Ho sentito il mio cuore salire in alto, al di sopra della terraper godere i soavi contatti col cielo. A Dio ho promesso di restargli unita nell ‘amore e nella croce”. Ella visse una vera e propria “missione educativa”, sia sul versante culturale sia su quello religioso. Nell’assidua preghiera cercava quella consolazione necessaria per andare avanti e sperare in un avvenire migliore, unica fonte della sua serena apertura all’umanità e della sua accoglienza. Nella Serva di Dio Valeria Succi, la gente della nostra Chiesa, riconosce “la santa della porta accanto”.

La sua memoria è ancora viva oggi ed aumenta, con il passare degli anni, la sua fama di santità e di segni. Per questo motivo invitiamo, tutti e singoli i fedeli, a comunicarci direttamente o a farci pervenire alla Curia Arcivescovile (piazza Duomo, 12- 72100 Brindisi) tutte quelle notizie dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama della detta Serva di Dio. Dovendosi, inoltre, raccogliere, a norma delle disposizioni legali, tutti gli scritti a lei attribuiti, ordiniamo, col presente Editto, a quanti ne fossero in possesso, di rimettere con debita sollecitudine alla medesima Curia Vescovile qualsiasi scritto, che abbia come autore la Serva di Dio, qualora non sia già stato consegnato alla Postulazione della Causa. Ricordiamo che con il nome di scritti non si intendono solamente le opere stampate, ma anche i manoscritti, i diari, le lettere ed ogni altra scrittura privata della persona in epigrafe. Coloro che gradissero conservarne gli originali potranno presentarne copia debitamente autenticata.

Stabiliamo infine che il presente EDITTO rimanga affisso per la durata di tre mesi alle porte della Cattedrale di Brindisi e di tutte le Chiese parrocchiali della nostra Arcidiocesi, come nella bacheca della Curia, e che venga pubblicato sul bollettino diocesano.

Dato a Brindisi, il 22 dicembre 2024 IV domenica di Avvento

Sac. Antonio MAMELI                                                                                                             + Giovanni Initini

Cancelliere Arcivescovile                                                                                                                ArcivescovoEditto madre Succi